adolescenti e genitori

Adolescenti sempre più distanti e genitori sempre più impotenti: sei certa di sapere cosa aspettarti da tuo figlio?

Gli adolescenti oggi fanno quasi paura, ma bisogna saper distinguere quando la loro ribellione è sintomo di un disagio o quando si tratta di un comportamento tipico del processo di crescita.

L’adolescenza non è una malattia eppure in giro c’è una certa tendenza a patologizzare i comportamenti di questi ragazzi. Come si può definire “malato” un ragazzo ancora in piena crescita, con una personalità non definita? Come si può etichettare un giovane adolescente, rischiando di marchiarlo a vita e impedendogli di avere una buona stima di sè?

L’adolescenza è caratterizzata per natura da atteggiamenti e pensieri molto ambivalenti. Da un lato i ragazzi aspirano alla libertà e all’autonomia, dall’altro a volte sembrano regredire, bisognosi di un legame dipendente dai loro genitori.

Raramente un figlio adolescente implora la vicinanza dei suoi genitori, ma dietro quella distanza e quelle trasgressioni, è proprio questo il messaggio che sta lanciando. Ad ogni genitore spetta il compito di accettare e accogliere le sfide alle regole, rimanere fermi e saldi, non mollare la presa.

I cambiamenti degli adolescenti

Gli adolescenti temono le loro vulnerabilità, hanno paura di chiedere e di dimostrare apertamente ciò di cui hanno bisogno. Sentono di non avere il pieno controllo sulle loro trasformazioni e questo li terrorizza.

Lo psichiatra Vittorino Andreoli definisce l’adolescenza come il “tempo della metamorfosi, una metamorfosi non solo fisica, ma anche emotiva ed affettiva.

In tutti questi cambiamenti improvvisi, l’adolescente spesso finisce con il disprezzare il suo corpo e allora tenta di abbellirlo dietro piercing e tatuaggi, tagli di capelli improbabili e jeans strappati.

E poi ci sono loro, gli amici, il gruppo dei pari. Quante volte hai temuto che potessero portare tuo figlio sulla cattiva strada? Quante volte hai avuto il pregiudizio che fossero solo cattive compagnie?

Tutte queste paure sono alimentate da una scarsa conoscenza del ragazzo adolescente. Spesso i genitori ignorano come si comporti il figlio fuori casa. Allora si dovrebbe agire in difesa: portare il suo mondo in casa, invitare i suoi amici, lasciare che organizzino feste, che giochino alla Play Station. Forse l’adolescenza inizierà a fare meno paura. Forse si capiranno i suoi atteggiamenti, interpretando meglio i suoi bisogni.

Gli adolescenti vanno ascoltati, compresi, capiti. Il loro linguaggio è un linguaggio nuovo, diverso, un gergo incomprensibile per la generazione dei genitori. Se non ci si avvicina a quel linguaggio, si rischia di perdere il proprio figlio per strada.

La persona che hai di fronte non è nè un adulto in miniatura, nè un bambino troppo cresciuto, è un ragazzo in pieno cambiamento. Considerarlo un adulto implicherebbe attribuirgli delle responsabilità che non è ancora in grado di assumersi. Considerarlo un bambinone rischierebbe di ledere la sua autostima e la spinta all’autonomia.

Le paure dei genitori

L’adolescenza può far paura se riemergono vecchi fantasmi del passato e se si teme di perdere il proprio bambino. A volte il nodo cruciale è che non si è pronti ad accettare la crescita di un figlio, che prima o poi uscirà di casa. Sono queste le paure che portano i genitori ad essere a volte troppo rigidi, troppo controllanti ed ossessivi o al contrario troppo permissivi e disinteressati.

Dietro queste differenti e opposte modalità educative ci sono le stesse difficoltà e gli stessi pregiudizi, le stesse insicurezze. L’adolescente respira a pieni polmoni la difficoltà dei suoi genitori e si sente ancora più smarrito. È come se non avesse più un punto di riferimento.

Prova a conoscere tuo figlio, prova ad avvicinarti al suo mondo, ai suoi strani gusti musicali. Osserva il suo abbigliamento eccessivo, i suoi sbalzi d’umore. Cerca di essere comprensiva e accogliente, ma non confondere l’ascolto con “l’essere sua amica...”. Tuo figlio ha solo bisogno di una mamma e di un papà, non di due genitori che giocano a fare i compagni di vita.

Letture consigliate sull’adolescenza

Se vuoi approfondire l’argomento sulle dinamiche degli adolescenti, ti suggerisco questi testi di Vittorino Andreoli e Pietropolli Charmet, a mio parere tra i più grandi studiosi dell’adolescenza.

Recentemente è uscito in libreria un altro manuale che propone interessanti riflessioni su come sono cambiate le modalità dei genitori di rapportarsi ai loro figli. Il libro si chiama “La famiglia adolescente“, di Massimo Ammaniti.

In questo testo, il noto psicoanalista analizza i comportamenti dei genitori, spesso più amici e compagni dei figli, che guide autorevoli. Nella famiglia adolescente tutti sono adolescenti, genitori e figli compresi. Questa uguaglianza generazionale la si intravede nello stesso modo di vestirsi e di atteggiarsi, nelle stesse abitudini, nell’eccessiva intromissione dei genitori nella vita privata dei figli.

Ma siamo certi che porsi sullo stesso piano aiuti questi figli a crescere? Dove troveranno le figure con cui lottare, contro chi potranno ribellarsi per affermare se stessi, se non vi è più nessun adulto con cui confrontarsi? Una lettura piacevole pensata per tutti i genitori.

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