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L’anoressia sessuale nasconde la paura dell’intimità e del contatto fisico con l’altro. Scopriamo i meccanismi alla base di questo disturbo.

L’anoressia sessuale è un disturbo della sessualità più diffuso di quanto si creda. Spesso si parla di dipendenza dal sesso, ma pochi sanno che esiste anche il suo opposto, l’anoressia sessuale.

Nella sessualità di coppia è del tutto fisiologico che dopo un po’ di tempo ci sia un calo del desiderio sessuale. In questo caso però parliamo di qualcosa di più complesso: la completa negazione del piacere e degli impulsi che ci spingono a ricercare il contatto con l’altra persona.

Anoressia sessuale: i sintomi

Bisogna fare attenzione a distinguere l’anoressia sessuale dalla perdita di interesse per il proprio partner che in alcuni casi potrebbe associarsi ad una crisi di coppia.

Come le anoressiche rifiutano il cibo in modo avverso, allo stesso modo gli anoressici sessuali bandiscono il sesso dalla loro vita.

Questi sono i sintomi principali:

  • evitamento attivo di tutti gli stimoli che possono evocare il sesso;
  • fobia del piacere sessuale e del contatto fisico;
  • eccesso di controllo;
  • incapacità nel condividere i propri sentimenti;
  • disagio e difficoltà nelle relazioni con il partner.

Il disturbo può colpire indistintamente sia uomini che donne. In alcune situazioni, le cause vanno rintracciate in particolari condizioni come l’allattamento, problemi ormonali o assunzione di farmaci. Nella maggioranza dei casi però i fattori scatenanti sono di tipo psicologico.

Uno studio condotto dalla Società Italiana di Andrologia Medica e Medicina della Sessualità (Siams) ha lanciato l’allarme per i più giovani: il forte consumo di siti pornografici sta diffondendo il fenomeno dell’anoressia sessuale nei ragazzi di età inferiore ai 25 anni.

L’eccessiva esposizione a contenuti hard in maniera compulsiva, contribuirebbe infatti a creare una visione distorta del sesso ed un’assuefazione alle immagini sessuali, favorendo problemi di disfunzione erettile e calo della libido.

Anoressia sessuale: l’insostenibilità del legame

Dietro il fenomeno dell’anoressia sessuale si nascondono dinamiche molto profonde legate ad una distorsione delle relazioni.

La persona riversa tutta la sua sofferenza sul sesso, ritenendo che sia proprio l’attività sessuale la causa di tutti i suoi problemi. Per questo allontana da sè qualsiasi stimolo sessuale. Ci sono coppie che trascorrono decenni senza avere rapporti, bloccate dalla difficoltà di uno dei due partner.

Alla base di questo rifiuto c’è il terrore dell’intimità, la paura di stabilire un legame profondo vissuto come qualcosa di minaccioso e devastante.

Restare soli diventa un giusto compromesso per mettersi al riparo e salvaguardare la propria integrità, ma questo comporta non poche rinunce e sofferenza. A volte riescono a stabilire anche delle relazioni di lunga durata, ma mettono in atto tutta una serie di escamotage per evitare il rapporto sessuale.

Non è raro che la persona rientri sempre più tardi dal lavoro, scelga sport o attività nel dopo-cena, lamenti malesseri fisici, tutto pur di non ritrovarsi in una situazione di intimità.

Chi soffre di anoressia sessuale desidera l’unione, è affamato d’amore, ma teme la fusione con l’altro, teme di perdere il controllo su se stesso.

Generalmente nel passato di queste persone ci sono storie di abusi sessuali, problemi legati al dismorfismo corporeo (una percezione distorta del proprio corpo) o un’educazione eccessivamente rigida e religiosa.

Solo attraverso un percorso mirato, con l’aiuto di un terapeuta, si potranno guarire quelle ferite della propria infanzia che hanno portato la persona a temere l’intimità.

Una volta elaborate, si potrà sperimentare una vita sessuale sana, libera da pregiudizi e paure.

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