Inserimento al nido: 5 consigli per gestirlo al meglio

L’inserimento al nido è sempre una fase molto delicata: scopri come affrontarla in maniera serena per te e il tuo bambino.

L’inserimento al nido è la prima esperienza di separazione dal tuo bambino, per cui è del tutto comprensibile che tu possa viverla con qualche difficoltà. Anche il bambino potrebbe risentirne, soprattutto se percepisce che la mamma non riesce a distaccarsi da lui in maniera serena.

Un inserimento al nido difficile si comprende sin da subito: il bambino piange e si dispera e sembra che ogni volta il cuore ti stia per uscire dal petto per lo sconforto.

Tuttavia grazie ad un percorso adeguato e con l’aiuto delle educatrici del nido, il bambino inizierà a sviluppare la sua autonomia a piccole dosi e presto non vivrà più la tua assenza in maniera così forte.

Inserimento al nido: come funziona?

Ecco qualche spunto per capire come rende l’inserimento al nido meno difficile.

Inserimento al nido: quanto dura?

Non si può stabilire a priori quanto duri l’inserimento al nido. Alcuni bambini dopo una settimana si sono già ambientati, altri necessitano di più tempo. L’importante è essere costanti e non mollare la presa. Se ci si arrende al pianto del bambino, si trasmette il messaggio che quella è una buona strategia per ottenere potere su mamma e papà.

I primi giorni sarà dura, ma vedrai che pian piano tuo figlio inizierà ad ambientarsi e alla fine andrà al nido sereno e spensierato. Se dovessero esserci ancora delle difficoltà, ricorda sempre che le educatrici sono dalla tua parte. È nel loro interesse fare in modo che il bambino riesca a vivere con serenità il distacco.

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